Parlo
 ovviamente della prima immagine dell’orizzonte degli eventi di un buco 
nero, oggetto la cui esistenza è stata teorizzata da Einstein cento anni
 fa. 
Non starò qui a darvi i dettagli tecnici, vi rimando a chi è più qualificato di me.
Vorrei
 parlare qui della portata di tale evento, di come lo abbiamo sempre 
immaginato e compararlo a un’altra profezia astronomica, quella di 
Plutone e di come fu celebrata da uno dei suoi più insospettabili 
teorici, H.P. Lovecraft. 
Lovecraft pure qui? Certamente, ma andiamo con ordine. 
M87 OGGI
L’osservazione
 di M87 è sicuramente un traguardo per l’umanità tutta, è doveroso però 
calarlo nella realtà storica che stiamo vivendo. Tempi incerti, dove un 
culto dell’ignoranza galoppa alimentato da un internet dove gli 
ignoranti hanno spazio, e chi è del mestiere tace o peggio, non sa 
comunicare. 
Diciamo
 dunque che la scoperta di M87 è importantissima per gli addetti ai 
lavori, ma in che cosa aiuta noi profani? Ha senso raggiungere simili 
traguardi come umanità, quando dell’umanità ce ne frega poco e niente? 
Assolutamente sì. 
Posso
 io, in quanto essere pensante, curioso e come “animale narrativo” 
restare indifferente dinnanzi a una scoperta figlia di tutte le più 
belle caratteristiche umane? Una scoperta che celebra la nostra 
grandezza come specie, e non di meno, glorifica la nostra immaginazione e
 la nostra arte, che già aveva tentato di rappresentare, in modo 
straordinariamente verosimile, quanto oggi è stato scoperto. 
Negli
 ultimi cento anni, da quando la matematica li teorizzò, i buchi neri 
hanno alimentato il nostro immaginario, li ritroviamo in una quantità 
incalcolabile di libri, film, fumetti, dipinti e canzoni, tutto questo 
senza averne mai visto uno. 
E adesso? Cosa scriveremo? Cosa comporremo per tessere le lodi di questa grandiosa scoperta? Chi ne sarà ispirato? 
PLUTONE COME M87
Tali
 pensieri mi hanno portato alla mente uno dei racconti di H.P. 
Lovecraft, “Colui che sussurrava nelle tenebre.” scritto nel 1930 per 
celebrare la scoperta di Plutone. 
Lovecraft,
 che studiò astronomia, aveva già ipotizzato agli inizi del XX secolo 
l’esistenza di Plutone osservando le orbite di Nettuno e Urano, 
“disturbate” dal pianeta nano.
Solo trent’anni dopo l’allora nono pianeta venne scoperto, per celebrarlo il Solitario scrisse uno dei suoi racconti più famosi, immaginando questo nuovo mondo come un luogo abitato da esseri misteriosi, portatori di una conoscenza proibita pronti però a condividerla con l’uomo.
Solo trent’anni dopo l’allora nono pianeta venne scoperto, per celebrarlo il Solitario scrisse uno dei suoi racconti più famosi, immaginando questo nuovo mondo come un luogo abitato da esseri misteriosi, portatori di una conoscenza proibita pronti però a condividerla con l’uomo.
Tale
 conoscenza però è soverchiante, aliena, distruttiva e il protagonista 
la rifiuta, fuggendo dalle grinfie degli alieni per tornare alla sua 
tranquilla realtà, benedicendo la sua ignoranza (tema ricorrente in 
molti racconti del Ciclo di Cthulhu). 
![]()  | 
| Yuggoth (Plutone) illustrato da Giorgos Tsolis. | 
In questo racconto, pregno di riferimenti alla mitologia lovecraftiana,
 la nuova scoperta non è vista come un traguardo, ma un nuovo inizio che
 porta l’uomo un passo più vicino alla consapevolezza della sua 
insignificanza nell’Universo. L’Ignoto ci spaventa, eppure così come la 
scoperta di Plutone nel 1930, l’osservazione “profetizzata” di M87 oggi 
ci mostra sia quanto potente è l’immaginazione umana, sia quanto siamo 
piccoli e insignificanti in un Universo buio e indifferente. Una 
scoperta dolce e amara al tempo stesso, piena delle contraddizioni che 
ci rendono umani. Per questo essa è una scoperta che appartiene 
all’umanità tutta. 
È
 vero che tutto ciò può spaventarci, c’è chi affermerà che tutto ciò non
 gli cambi la vita, chi invece negherà (basta spulciare alcune 
esilaranti pagine Facebook) ma difficilmente tale scoperta ci lascerà 
indifferenti, soprattutto perché l’abbiamo predetta, immaginata, fatta 
nostra prima che si manifestasse. 
Come celebrerà l’arte un tale evento? Cosa scriveremo su M87? Questo è tutto da scoprire. 


Sono completamente d'accordo con quello che scrivi! Anche per questo adoro l'astronomia, perché l'universo è immenso e spaventoso ma al contempo meraviglioso.
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